Delle sue scalate in monoruota e delle sue imprese a dir poco bizzarre se ne è sentito parlare per molto tempo, da alcuni mesi molte di esse sono state raccolte anche in un libro dal titolo “l’impossibile non esiste ancora!” e già il titolo può far ben immaginare di cosa sia capace questo acrobata che, della sua bici, ci vien da dire “mezza bici”, ha fatto diventare una grande passione. Si perché questa sua voglia di andare alla ricerca dei propri limiti, lo ha spinto questa volta molto in alto fino ad arrivare a scalare un dislivello pari a quello del Monte Everest, il monte più alto del mondo. Ma come è stato possibile affrontare un’impresa del genere in periodo di quarantena? Non preoccupatevi anche Simone, come del resto tutti noi, ha rispettato il #ioreastoacasa e direttamente dal suo garage ha partecipato virtualmente ad un evento mondiale, il World Lycra Party evento solidale organizzato dagli amici di Hells 500. Un virtual Everesting che si è svolto tra il 10 e il 13 Aprile e dove “comodamente” da casa con dei rulli interattivi, che consentono di riprodurre percorsi di gare e allenamenti grazie alle simulazioni virtuali, fruttando la piattaforma Zwift, oltre 1000 piloti si sono uniti all’evento. Ma in cosa consiste di preciso fare un Everesting? Il concept prevede che un ciclista, dopo aver scelto il proprio segmento di salita, lo percorra di modo che possa raggiungere gli 8,848m di di dislivello. In una sola volta. Sulla stessa strada. Questa sfida senza dubbio è sia fisica che mentale e richiede allenamento, determinazione, resistenza e perseveranza. Solo 208 ciclisti da tutto il mondo sono riusciti però a concludere questa difficilissima sfida virtuale e solamente 24 di questi italiani tra cui anche Simone. Ma a differenza di tutti Simone ha simulato anche la posizione che solitamente ha quando pedala con la sola ruota posteriore andando così ad aumentare il livello di difficoltà. Una vera e propria sfida contro se stessi dove non conta chi arriva primo ma chi conclude la prova. 13 ore e 44 minuti il tempo totale impiegato per raggiungere gli 8848 metri di dislivello ed una distanza totale di 212Km!
“E’ stata un’impresa diversa da tutte le altre. Fino ad ora ero abituato a cose ben diverse, è stata un’occasione anche per testarmi su queste distanze e per lungo tempo. Il mio è stato un test molto importante in vista di un’impresa epica che ho in programma per quest’anno e che da mesi sto preparando grazie all’aiuto di Angelo Furlan e al nutrizionista Diego Fortuna. Grazie alla loro esperienza e professionalità sono riuscito a spingermi oltre i miei limiti riuscendo ad andare oltre ogni mia aspettativa. Spero che questa pandemia passi al più presto e che tutti possano tornare ad una vita migliore. Se ci sarà la possibilità quest’anno tenterò l’impresa, un Everesting outdoor nel mio caso ancora più difficile di quello indoor, sono molto determinato anche se questa volta la sfida sembra davvero impossibile!”